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Mi hanno chiesto di essere donna

Mi hanno chiesto di essere donna, fin da subito, o quasi. Mi hanno chiesto di truccarmi prima di uscire, di odiare il mio corpo se diventa troppo rotondo, di desiderare un principe azzurro e di augurarmi che la mia pancia prima o poi si riempa. Mi hanno detto che avrei dovuto avere istinto sì, ma solo quello materno. Mi hanno detto di studiare, ma non troppo, di guardare in basso quando un uomo mi fissa, di non parlare se lo sta facendo lui. Di guadagnare meno soldi, di avere meno fama, meno carisma, meno successo. E di portare i tacchi, le gonne corte, i seni in vista. Mi hanno insegnato ad usare il mio corpo, ma di non dire mai che mi piace scopare, perché, se lo dico a voce alta, poi potrebbero pretenderlo e alla fine me la sarei cercata. Mi hanno insegnato a non essere troppo dedita al lavoro, perché una donna che lavora troppo deve rinunciare a qualcosa, e una donna non può rinunciare ai suoi impegni coniugali e materni. Non sono io che porto i soldi a casa, che mando avanti la famiglia. Mi hanno bloccato quando volevo scappare, mi hanno bloccato quando volevo restare, quando volevo dire che io no non ci sto, non voglio avere etichette, obblighi, non voglio far altro che essere me. Mi hanno detto sì, ma non troppo. Mi hanno frainteso quando ho detto di no, quando ho detto di sì, quando ho detto non sono felice, quando mi sono imposta di sorridere. Sei isterica, avrai il ciclo, mi hanno detto, la femmina è così, a volte impazzisce. Ora mi dicono che è giusto essere me, solo se io sono come vogliono loro. Io voglio solo essere donna. Mi dicono insegui i tuoi sogni, ma con le caviglie legate. Raggiungi i tuoi obiettivi, ma con gli occhi bendati. Grida per i tuoi diritti, ma con le corde vocali tagliate. Poi faccio pena, come per i cuccioli di animali indifesi, e mi dicono che m'amano. Mi hanno istruito a far pena, creare sensi di colpa, dipendenza. E allora mi dicono va bene, sii donna ma non troppo. Ti prego, sii donna, ma non troppo e non ti fare notare dalle altre, non ti fare riconoscere. Mutante in una società di persone sole.

E poi, alla fine, mi amano e mi uccidono; mi amano e mi bruciano; mi amano e senza accorgersene mi abbandonano.

Donna, ma non troppo. Sii donna. Ma non troppo.


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