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Noi degli anni novanta, inseguendo un goal..

Noi siamo quelli del “fammi uno squillo, così so che mi pensi!”, noi che avere la laurea era ancora una certezza per il futuro, noi che l’America la sognavamo ancora e se andavi lì eri uno che c’era “riuscito”.

Noi che ascoltavamo le band londinesi e ballavamo Puff Daddy nei 'pomeriggi giovani', noi dei 'pomeriggi giovani'.

Noi del boom dei balli di gruppo e della ‘Macarena’, dei ‘Festival Bar’ della Panicucci e del Karaoke di Fiorello.

Noi che eravamo quelli del mercoledì sera con 'Beverly Hills 90210' e delle speranze infrante. Noi che abbiamo visto la guerra del Golfo in tv, prima di andare a scuola, e abbiamo imparato che Patrick Swayze era un ottimo ballerino e un abile fantasma.

Noi che “alla vostra età sì che me la passavo male, non come voi che avete tutto”, noi che siamo stati viziati ed educati allo spreco.

Noi che tutte le colpe sono nostre.


Noi dei cellulari grandi come mattoni e delle prime auto a gas, quelli che “non inquinano”. Noi che siamo stati gli ultimi figli a sentirsi dire dalle proprie madri “Per te ho rinunciato alla carriera” ed i primi a sentirsi dire “Rinuncio a te per la carriera”.

Noi che un genitore su tre è divorziato o separato. Noi che siamo stati chiamati “nullafacenti" e "poco ambiziosi”, ma che se non l’eravamo venivamo chiamati “illusi e ingrati”. Noi che abbiamo solo ricordi lontani di tangentopoli, Craxi e Andreotti.

Noi che abbiamo eliminato tabù come Mafia, Aids e Gay e ce ne siamo costruiti altri come Lavoro, Realizzazione Personale e Famiglia.

Noi che il pallone era Roberto Baggio e Totò Schillaci, noi che abbiamo visto l’Unione dell’Europa e l’inizio dell’Era Digitale.

Noi di Alberto Tomba e “La terra dei cachi”, di Leonardo di Caprio e il suo Titanic, delle mitiche hit parade anni ’80 in versione remix in disco.

Noi dello 'zip' e delle ‘macchine di papà’. Noi di Natalie Imbruglia e di Piersilvio Berlusconi.

Noi che abbiamo visto le prime conferenze per la “Tutela del Pianeta”, noi che abbiamo capito per primi che le nostre risorse erano limitate. Noi dei problemi alimentari all'ordine del giorno.

Noi del “cerco un lavoro statale così mi sistemo come mio padre”, noi delle prime donne in Guardia di Finanza e sul fronte di guerra. Noi della paura del ‘millenium bug’ e dei mille propositi per il secolo che verrà.

Noi della 'comitiva', per uscire la sera, e dei blog su internet, noi che ancora l’inglese non lo sappiamo bene.

Noi delle rinunce, delle illusioni e dei fallimenti.

Noi che abbiamo visto finire sulla sedia a rotelle anche Superman.

Noi che paghiamo gli errori di chi c’era prima di noi, noi bloccati da precariato e disoccupazione.

Noi che eravamo quelli degli anni ’90 inseguendo un gol e della morte di Lady D. Noi dei Metallica, dei RHCP e della prima pecora clonata, Dolly.

Noi che i nostri anni ‘sono anti-estetici’ e non vengono rappresentati neanche nei film.

Noi che abbiamo vissuto col mito degli anni ’60, le ideologie e i sogni degli anni ’70 e la musica degli anni ’80…noi che dei nostri anni ricordiamo Capaci, Tomb Rider, Seconda Repubblica e Diossina.

Noi che siamo stati dimenticati tra la Caduta del Muro di Berlino e l’11 settembre.

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